di Luigi Asero
“Sviluppo Italia Sicilia” chiude, dopo quindici anni e tante aziende giovanili che grazie a questo strumento hanno avuto il loro lancio la Regione ha deciso di chiudere questo strumento. Un carrozzone, fra i tanti. Un carrozzone che nelle scorse settimane ha subìto forti critiche proprio sulla gestione della società. Critiche che -per non farci mancare nulla- sono arrivate dai sindacati, dai lavoratori e perfino dallo stesso Consiglio di Amministrazione. Così Crocetta ha deciso: basta Sviluppo ecc ecc (ché di sviluppo dell’Italia e della Sicilia ne abbiamo piene le scatole!)…
Sorpresina però. Chi sarà il commissario nominato per la liquidazione della società? Carmelina Volpe, la stessa che ha gestito la società negli ultimi anni e che è stata oggetto delle polemiche sulla gestione appena accennate. Fra le critiche? I sindacati sostengono che da quando nel 2008 la società è passata sotto il controllo regionale avrebbe prodotto soltanto debiti. Incurante Crocetta fino a pochi mesi fa considerava strategica per la Regione e per lo sviluppo siciliano Sviluppo Italia Sicilia. Nel 2014 era stato affidato alla società il progetto “Garanzia Giovani”, ma lo stesso Assessorato Regionale al Lavoro (esempi di coerenza quei geni) ha deciso di rivolgersi ad altri Istituti.
Insomma il solito pastrocchio regionale, il solito andirivieni di annunci e smentite. In mezzo, dicono ora i sindacati, il destino dei 75 dipendenti che già da nove mesi non percepiscono stipendio.
La volontà regionale quindi prosegue nella “campagna di destabilizzazione totale” della Sicilia. L’assessore all’Economia, Baccei, ritenuto il “commissario di Renzi” prosegue nell’intenzione ormai chiara di togliere ogni speranza alla Sicilia e ai siciliani, giovani e meno giovani.
Si chiudono enti e si “brucia” ogni speranza. In Sicilia restano le basi militari e la mafia (ma non diciamo queste cose, non facciamo allarmismi). Intanto a gestire la liquidazione, per sicurezza, pensano quelle stesse figure già protagoniste del dissesto.
Alcune note sulla Presidente uscente, neo liquidatrice, tratte da Blog Sicilia e scritte nel momento della sua nomina nel 2013:
Colpo di scena nella rapidissima corsa a succedere a Cleo li Calzi quale presidente di Sviluppo Italia Sicilia dopo che la manager, solo 2 giorni fa, ha deciso di lasciare l’incarico facendosi da parte per evitare una presunta futura incompatibilità.
…radio palazzo parla… di Carmelina Volpe, commercialista originaria di Agrigento già presidente del collegio dei revisori del Comune di Gela.
La Volpe, pur non avendo mai lavorato con le aziende partecipate, è un volto noto essendo anche stata assessore al Bilancio del Comune di Cefalù ed assessore designato nella lista della candidata sindaco di Palermo Marianna Caronia.
Carmelina Volpe, inoltre, è la moglie di Domenico Tucci, Commissario straordinario della Provincia di Palermo. La nomina sarebbe imminente a mostrare una certa fretta di chiudere la partita.
Una fretta che lascia pensare che la dimissioni della Li Calzi possano essere state sollecitate proprio per fare spazio alla Volpe e la presunta incompatibilità futura potrebbe essere solo la motivazione ufficiale per questo inatteso avvicendamento.
Per chiarire i numeri del dissesto: nel 2013 la perdita è di 1.868.482 € e nel 2014 la perdita è di 2.048.492 € (i dati sono presi direttamente dal Portale della Regione Siciliana a questo link).
Già solo per una questione di “opportunità di trasparenza” era preferibile non affidare alla stessa Presidente Carmelina Volpe, l’incarico della liquidazione societaria. Ma Crocetta docet. E tant’è.